MEDITAZIONE – astenersi perditempo

MEDITAZIONE – astenersi perditempo

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Sai di cosa si tratta? Forse capire qualcosa in più sulla meditazione potrebbe fare una grande differenza nella vita di tutti, per i quali in genere, la pratica consiste nel riuscire a rimanere seduti un tempo X con gli occhi chiusi, per produrre su di sé uno stato di calma mentale. In realtà questa è una misera considerazione, che per altro descrive l’esecuzione di una tecnica e non chiarisce affatto che cosa sia in realtà la meditazione.

Esistono molti tipi di meditazioni, asseriscono alcuni in modo del tutto errato. Esistono invece molte tecniche e molti metodi per eseguirli, ma la meditazione è una e una soltanto, e riguarda un particolare stato interiore che presumibilmente si raggiunge attraverso le tecniche. Poi, gli stati interiori differiscono in base alle capacità acquisite, per cui un principiante si rapporterà con un certo stato di calma esclusivamente mentale, mentre un praticante esperto potrà accedere ad esperienze più profonde ed elevate, fino alla percezione dimensionale di altri stati o piani di coscienza.

Si tratta di una conquista graduale, non di un fatto certo, per cui nemmeno la calma mentale può essere data per scontata assumendo semplicemente una posizione seduta con gli occhi chiusi. Questa fase è ciò da cui si inizia e rappresenta qualcosa di molto utile ai giorni nostri, perché in parte produce effetti immediati sul nostro quieto vivere, anche se limitandosi a ciò, non si può esaurirne la comprensione che riguarda una pratica così antica come la meditazione.

Bisognerebbe allora pensare che gli antichi Yogi abbiano sviluppato queste tecniche interiori per quale ragione: perché vivevano in una società stressata come la nostra? Non avrebbe alcun senso crederlo, proprio com’è in parte ingannevole chi si propone di insegnare certe tecniche e organizza corsi per il solo fine di rilassare gli ignari partecipanti.

Come detto, si inizia certamente col confrontare lo stato di calma mentale e i benefici che questa condizione produce sul nostro quotidiano, per arrivare a comprendere che questo stato rappresenta solo un punto di partenza in direzione di qualcosa di davvero complesso, ma allo stesso tempo decisamente affascinante. Infatti, ci si rende anche conto che la distanza che ci separa dallo sperimentare qualcosa di straordinario, o fuori dall’ordinario, a differenza delle discipline più corporee come lo Yoga, non dipende più da una prestazione fisica. Non si tratta di stare seduti meglio di qualcun altro, nemmeno di acquisire più ore come si trattasse di un brevetto per pilotare un aereo. La progressione nella meditazione dipende esclusivamente da una particolare qualità interiore.

Cosa è questa particolarità? È ciò che consente al principiante di mantenere la sua concentrazione, è ciò che rende possibili gli effetti immediati nel quotidiano, ed è ciò che permette all’esperto di andare oltre lo stato di calma e percepire un più alto livello di coscienza: ovvero la qualità energetica che circola nel nostro corpo fisico-sottile.

Sedersi con gli occhi chiusi e respirare in modo rilassato, ciò che potremmo definire uno stato di calma, altro non è che una modificazione sulla qualità energetica che in quel momento circola dentro di noi. Una persona calma ed una agita in cosa differiscono se no? Sono entrambe persone con gambe, braccia e piedi per terra. La prima manifesta un certo atteggiamento a differenza dell’agitazione dell’altra, e questa differenza da cos’altro può dipendere se non da una condizione interiore?

Lasciamo per ora perdere le possibili ragioni che possono indurci in uno stato di agitazione, ragioni che comunque non escono dalla soggettività di chi le vive. Se ci riferiamo a questioni interiori, ogni impulso manifesto dipende da quell’energia che sta alla base di tutto: alla base dei movimenti, alla base dei pensieri e delle nostre emozioni. Tutto, stando propriamente alle scoperte di natura scientifica, può essere ricondotto all’energia. Sollevare un braccio è una questione energetica, sognare, digerire, proprio tutto può essere analizzato da un punto di vista energetico.

Ora, l’utilizzo che poi ne facciamo della nostra forza-energia, il tipo di sogni, di pensieri o di stati d’animo non dipendono da una quantità, ma, e qui ci viene incontro la scienza spirituale, dipende dalla qualità di quell’energia. Infatti è su questa che le tecniche meditative agiscono, le cui proprietà permettono di fare quella differenza nel considerare un praticante più o meno esperto.

Riuscire a mantenere uno stato di calma quindi, dipende dalla qualità intrinseca e dalla circuitazione energetica. Quando questa è “instabile” produce degli effetti a dir poco negativi, come ad esempio una certa instabilità è causa d’insonnia; fatto più o meno riscontrato da tutti. Non solo però, l’instabilità ci rende nervosi e talvolta aggressivi verso il prossimo, l’instabilità è fonte di timori, paure e pessimismo. E se ci pensiamo bene, questo tipo di condizione se anche può essere causata da fatti esteriori, si manifesta unicamente a partire da una nostra condizione interiore.

Tutti questi aspetti negativi li sentiamo dentro e, a prescindere dalle cause, quando si manifestano possono essere ricondotti alla qualità intrinseca della nostra circuitazione energetica. Per ultimo, ma non ultimo, possiamo considerare tutte quelle volte che un dato problema lo abbiamo affrontato attraverso modalità e sentimenti completamente diversi da come siamo soliti reagire.

Si può allora affermare anche l’esatto opposto, ovvero che anche tutti gli aspetti della nostra vita di tipo positivo dipendono da una particolare circuitazione energetica. Per cui tanto lo stato di calma, quando un buon sonno ristoratore, un pensiero ottimista o una predisposizione altruistica sono riconducibili agli aspetti energetici. Più alta è la sua qualità, tanto più intensa può essere l’esperienza, o profonda, oppure superiore, fino a sperimentare particolari stati o piani di coscienza.

Quest’ultimo affascinante argomento, questi piani superiori apparentemente accessibili solo grazie ad una determinata esperienza, sono anch’essi, in ultima analisi, una potenzialità della nostra energia. Le tecniche che possiamo apprendere attraverso l’impegno e la volontà che ci mettiamo, costituiscono le fondamenta di un controllo interiore che sta alla base della vera Meditazione: uno stato interiore costante, sempre presente che non si limita a quando restiamo seduti con gli occhi chiusi. Qualcosa di oltremodo difficile da comprendere se prima non se ne fa esperienza diretta.

Donato Torreggiani